
8 marzo. Guardare in profondità dove altri tirerebbero dritto.
8 Marzo 2021
È sempre difficile non scadere nella retorica quando si celebra un giorno come l’otto marzo, la Giornata internazionale dei diritti della donna.
Specialmente in anni in cui il “washing” assume tanti colori, ma in particolare il rosa legato alle questioni di genere. D’altra parte, tocca anche passare di lì per conquistare uno spicchio in più: bene o male, purché ci si riesca. Poi toccherà a ciascuna di noi mantenere salda la posizione e lo spazio guadagnato con tanto lavoro e determinazione, da noi e dalle altre donne.
È giusto festeggiare questo giorno, in modo più o meno discreto, per rendere onore a chi ha lottato prima di noi per darci una voce: conquiste sociali, politiche ed economiche che cent’anni fa sarebbero sembrate impossibili. E per ricordare che discriminazioni e violenze purtroppo riguardando ancora molte donne in tutto il mondo.
Come le donne che hanno sfilato nelle manifestazioni, come le femministe e le intellettuali che teorizzano senza sosta il cambiamento, ben vengano anche quelle salgono sul palco di Sanremo per affermare le proprie abilità, mostrare il talento che spesso non ha spazio per essere mostrato – e ancora sembra troppo poco. Elodie, ospite della seconda serata, ha dimostrato che non dovremmo mai dimenticare da dove veniamo e tutto quello che abbiamo conquistato grazie alla nostra determinazione – e a chi ha creduto in noi – nonostante tutto.
Se ci lasciassimo abbattere da quelle scommesse che sembrano perse in partenza e dagli ostacoli che ci parano di fronte società, disuguaglianze e ignoranza, non sarebbe solo una sconfitta per noi come singole, ma per tutte le altre donne che come noi sono nate in un corpo che non hanno scelto. Margaret Bourke White, fotografa di viaggio, di guerra, di molto altro durante la sua lunga carriera conclusasi solo a causa della malattia, ci ricordano che non serve essere uomini per fare cose considerate “da uomini”. Proprio perché non ci sono, e non dovrebbero esserci, cose da uomini o cose da donne. Spesso gli ostacoli sono solo prospettive e retaggi ormai sorpassati.
Ho sempre cercato di tenere presenti diversi modelli, anche quando mi sono buttata nella folle impresa di confezionare borse che portassero il nome del mio amato bisnonno, rispettando tradizione e qualità della lavorazione della pelle marchigiana – anche io non dimentico le mie origini! – e coniugandole con un’estetica insieme classica e moderna, che potesse soddisfare le donne come me, ma anche gli uomini. Perché un’impresa femminile dovrebbe rivolgersi a sole donne? Anche noi siamo chiamate all’inclusione, e la nostra missione è non creare ulteriori barriere o guerre tra sessi, soprattutto perché le abbiamo spesso conosciute. E così mi ispiro a uomini e donne, perché a contare sono il talento, la visione, la curiosità e la capacità progettare.
Sembra scontato dirlo, ma i valori che l’otto marzo porta con sé andrebbero celebrati tutti i giorni, ogni volta che ci guardiamo allo specchio, ogni volta che diamo il massimo per raggiungere un nuovo obiettivo, ogni volta che prendiamo del tempo per noi stesse, ogni volta che progettiamo il futuro senza farci scoraggiare dalle disparità che resistono, ma che sconfiggeremo anche per le donne che verranno dopo di noi. “Trovare qualcosa di nuovo, qualcosa che nessuno avrebbe potuto immaginare prima, qualcosa che solo tu puoi trovare perché, oltre ad essere fotografo, sei un essere umano un po’ speciale, capace di guardare in profondità dove altri tirerebbero dritto,” diceva Margaret Bourke White. È quello che vi auguro oggi, che auguro a tutti. Di non tirare mai dritto, soprattutto adesso. Soprattutto oggi.
Stefania
CEO Federico Serrani