Frames Blog Federico Serrani

Alla riscoperta delle origini con Raffaella Perna: arte, fotografia e femminismo sono inscindibili

17 Febbraio 2022


«Molta dell’arte della seconda metà del Novecento è andata nella direzione della messa in crisi e messa in questione dell’autorialità, e le donne che l’hanno dovuto fare, anche loro malgrado, ci sono riuscite benissimo e risultano ancora attualissime, molto più dei loro colleghi uomini – forse sono di parte, ma la critica deve essere parziale, soggettiva e appassionata, e da questo punto di vista credo che le donne abbiano spesso una marcia in più». Ricercatrice di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università degli Studi di Catania, curatrice e co-fondatrice del Centro di ricerca Fotografia Arte Femminismo con sede a Bologna e nato nel 2021, Raffaella Perna ha concentrato i suoi studi in particolare sui rapporti tra arte e fotografia in Italia e i legami tra la fotografia e il femminismo. In questo ambito, il dialogo intergenerazionale che si è creato in questi anni, e anche grazie al lavoro di Raffaella si sta amplificando per raggio e per intensità, sta permettendo non solo alle ragazze di oggi che lavorano nel campo dell’arte e della fotografia di trovare spazi che una volta non esistevano – o almeno non godevano della stessa attenzione – ma anche di riconoscere la giusta importanza a tutte quelle donne che hanno operato nei decenni precedenti, in particolare negli anni Settenta. 

 

Il rapporto tra fotografia e femminismo, devono tanto l’uno all’altra e viceversa. «Quando studiavo nei primi anni Duemila,» racconta infatti Raffaella, «gli anni Settanta erano soprattutto nell’arte quasi coincidente con l’arte povera, nomi e gruppi egemoni, importantissimi per la cultura italiana, ma la storia delle donne in questa narrazione trovava poco spazio». Negli ultimi 10 anni questa narrazione è stata rivista con passione e curiosità da diverse studiose, sia nel campo della fotografia che dell’arte, che hanno permesso di scoprire che in realtà quest’idea di un mancato incontro tra arte e femminismo in Italia non corrispondeva a verità.

«È che gli storici dell’arte non vi avevano guardato, coprendo queste figure con una sorta di cono d’ombra. Il femminismo italiano è nato con l’arte, con Carla Lonzi, critica d’arte, brillantissima, Carla Accardi, che fondò con lei Rivolta femminile… sono veramente tantissime le artiste coinvolte e si può dire lo stesso nel campo fotografico con quelle fotografie che hanno vissuto la militanza, da Paola Mattioli a Marcella Campagnano, o che hanno inciso con il loro sulla società italiana, penso a Carla Cerati che con Gianni Berengo Gardin e il loro libro Morire di classe ha avuto un impatto fortissimo nel promuovere la rivoluzione di Basaglia, muovendo l’opinione pubblica». Insomma, per Raffaella Perna arte, fotografia e femminismo sono nel nostro Paese inseparabili. 

 

Siamo in un momento in cui l’immagine è fondamentale. Il fatto che queste artiste e fotografe del passato parlino così tanto alle nuove generazioni e alle artiste più giovani è altrettanto fondamentale. «Se uno pensa per esempio a quello che sta facendo la stilista Maria Grazia Chiuri con Dior, che ha coinvolto e sta coinvolgendo artiste dagli anni Settanta ma anche di oggi, ci si rende conto di come riletture, rielaborazioni e riattualizzazioni vengano da un’urgenza di ribellione, collettività e coralità che interessano chi oggi si lega a tematiche e gruppi con un’attenzione molto forte verso il genere, e che nelle radici degli anni Settanta possono riscoprire un mondo, recuperando una genealogia immaginaria. Negli anni  Ottanta c’è stata una rottura, e sono le nuove artiste, di oggi, che scelgono di ritrovare le origini». 

Per approfondire potete ascoltare l’intervista integrale che trovate qui sotto, e affidarvi alla bibliograzia di seguito:

  • Raffaella Perna, Arte, fotografia e femminismo in Italia negli anni Settanta, Postmedia Books, Milano 2013;
  • Federica Muzzarelli, Il corpo e l’azione. Donne e fotografia tra otto e novecento, Atlante, 2007; 
  • Lara Conte, Vinzia Fiorino, Vanessa Martini (a cura di), Carla Lonzi: La duplice radicalità. Dalla critica militante al femminismo di Rivolta, Edizioni ETS, 2011; 
  • L. Lebart Luce, M. Robert, (a cura di) Une histoire mondiale des femmes photographes, TEXTUEL, 2020;
  • Cristina Casero (a cura di), Fotografia e femminismo nell’Italia degli anni Settanta. Rispecchiamento, indagine critica e testimonianza, Postmedia Books, Milano 2021

 

 

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