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Cristiana Bedei: l’unione fa la forza, anche tra freelance

17 Luglio 2021

di @ale_theia 

 

Prima di Cristiana ho conosciuto la sua newsletter domenicale, “Lavori per chi scrive”: mi era stata consigliata da un amico, che a sua volta l’aveva scoperta dall’inoltro di un altro amico, e via così. Ho poi scoperto che il grado di separazione tra me e lei era appena uno – come spesso accade nel mondo della comunicazione italiana –, ma questo giro di passaparola mi ha fatto capire subito, insieme ai contenuti, che si trattava di qualcosa di realmente utile, che poteva fare una piccola differenza.

Non è scontato nel panorama giornalistico italiano, in particolare in quello dei freelance, trovare colleghi disposti a condividere opportunità di lavoro. Cristiana lo fa ogni domenica, mettendo insieme segnalazioni e paziente ricerca sulle varie piattaforme e portali in cui trovare offerte pertinenti è un’impresa, anche utilizzando i filtri. “Lavori per chi scrive”, rivolta come dice il titolo non solo a giornalisti ma a tutti i professionisti del settore comunicazione è nata a ottobre 2019 proprio per agevolare la ricerca, proponendo annunci attentamente selezionati – e senza sapere che nel 2020 sarebbe diventata ancora più preziosa.

 

“Tra freelance sono la condivisione e l’unione a fare la forza: non è una guerra e non c’è bisogno di tenersi nascoste le opportunità nelle quali ci imbattiamo,” racconta Cristiana, che si è ispirata a un formato che già all’estero esisteva ma che non era ancora stato inaugurato in Italia. Oggi “Lavori per chi scrive” conta oltre 3500 iscritti e non manca quasi mai la consegna.

 

Freelance dall’inizio della sua carriera, intorno al 2012, Cristiana ha trovato grazie alle sue capacità organizzative una dimensione ideale, che le permette di collaborare con testate italiane e internazionali occupandosi degli argomenti che più le stanno a cuore, come cultura, diritti umani e diversity, temi femminili e femministi. Proprio questa sensibilità ha fatto sì che dal suo incontro con la collega giornalista e fotografa Stefania Prandi nascesse una collaborazione volta a promuovere la solidarietà femminile tra colleghe e aspiranti tali. 

 

Dal ciclo di workshop “Fare la freelance. Ma come?”, a cui io stessa ho partecipato, è nata una community che si propone come luogo sicuro e inclusivo dove scambiare idee, chiedere aiuto e consigli, condividere segnalazioni e soprattutto fare rete, una di quelle cose che sembrano scontate nell’era di internet, ma che prima dei mezzi presuppongono uno spirito di collaborazione e aiuto reciproco che non è sempre facile da rintracciare. Una rete concreta basata sul rispetto, il sostegno reciproco, la valorizzazione del talento femminile. 

 

Come dimostra l’adesione crescente all’iniziativa, Cristiana e Stefania non sono mosche bianche, ma hanno avuto l’intuizione e la voglia di trasformare una necessità in qualcosa di pratica, fuori da una retorica spesso impugnata da molte donne: “La formazione e la sensibilizzazione [al femminismo] sono fondamentali, ma poi per fare la differenza bisogna agire o provarci,” spiega Cristiana. 

(foto di copertina via Unsplash) 

 

 

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