Frames Blog Federico Serrani

Navigare in un oceano di libri: l’atlante contemporaneo per la letteratura

1 Ottobre 2020

parole di @ale_theia

Sono passati almeno cinque anni da quando ho letto Una cosa divertente che non farò mai più (Shipping out), il saggio di David Foster Wallace che racconta la sua prima e ultima esperienza a bordo di una crociera nei Caraibi, pubblicato per la prima volta nel 1996 su commissione da parte di Harper’s Magazine, e poi finito insieme ad altri saggi nella raccolta A Supposedly Fun Thing I’ll Never Do Again. Io a bordo di una nave di quelle dimensioni, per compiere un viaggio in mezzo al mare di simile durata, non sono mai salpata – è sempre nella lista di cose da fare, ma prima ce ne sono troppe altre. Chissà cosa si prova a trascorrere ore incalcolabili in navigazione, senza via di scampo, per poi toccare a distanza di qualche giorno terra in posti dove si parlano lingue diverse, i colori del panorama non si assomigliano mai, e la permanenza non può essere prorogata, perché il viaggio deve sempre continuare.

Una cosa che mi piace molto fare, e che è di più immediata portata, soprattutto nel 2020, è navigare su Internet alla ricerca di cose che non conosco, o di nuove connessioni che partendo da lidi familiari mi portino dove non ero approdata prima. A volte è anche lì, in una buona ricerca in mezzo all’infinità del web, che si nasconde l’ispirazione. Altre volte capita invece di trovarla nei libri che, come scopriremo presto qui su Frames, sono a loro volta un viaggio in mondi che non conosciamo – o che a volte conosciamo fin troppo bene, perché qualcosa al loro interno ci corrisponde, all’incrocio tra storie, personaggi, un vocabolario che risuona familiare. Pensate cosa potrebbe succedere unendo le due cose.

In un pomeriggio errabondo a caccia di idee, mi sono ritrovata a esplorare la sezione Art&Cultures di Google dedicata ai cosiddetti Experiments, dove è possibile creare melodie  con l’eccezionale aiuto di Bach e Mozart, scoprire che maldestri tentativi di assemblaggio di forme geometriche sono visivamente più simili a famose opere d’arte di quanto avreste potuto immaginare, o più semplicemente andare alla scoperta del globo dalla prospettiva di un tenero pinguino. Il più bello degli esperimenti offerti da Google, però, credo sia Ocean of Books, un progetto che ci invita a esplorare autori e opere letterarie come fossero isole in un grande Oceano, geograficamente collocate in virtù di vicinanze che forse non avevamo mai immaginato, almeno non visualizzato in questo modo.

La disposizione di queste costellazioni di terra si basano su quella che Google definisce una “complessa relazione sul web” tra un autore e l’altro, rielaborata poi con l’aiuto di una tecnica di machine learning (Uniform Manifold Approximation and Projection, in sigla UMAP). Ecco che grazie all’elegante resa grafica degna delle cartine di altri tempi, dall’alto possiamo in un doppio senso figurato e figurativo navigare attraverso nomi e parole chiave della letteratura mondiale: ogni isola o piccolo arcipelago, ciascuno di forma diversa, corrisponde a un autore, per un totale di 100mila nomi appartenenti a epoche diverse; ogni città, rappresentata con un puntino, corrisponde a un’opera, in un censimento di 140mila, divise tra grandi arcipelaghi tematici, dalla poesia alla storia, dalla letteratura per ragazzi ai testi di giurisprudenza, politica e sociologia.  

Allargando e restringendo la prospettiva, o digitando nell’apposita barra di ricerca, scopriamo che a qualche centinaio di metri dall’isola dedicata a David Foster Wallace, fatta di promontori e insenature, ci sono lo scrittore inglese vissuto nel Diciottesimo secolo Samuel Richardson, l’autore di fantasy americano Jim Butcher e Donna Leon, autrice americana che ha ambientato i suoi romanzi gialli a Venezia. A un tiro di schioppo, o di battello, da quel genio di Albert Einstein – senza le cui teorie della relatività, ci ricorda Google, il sistema Gps probabilmente non esisterebbe – una pletora di intellettuali, dal filosofo francese Luc Ferry al fisico tedesco Harald Fritzsch, passando per il collega Walter Thirring.

Vicino alle coste della regina del mistero Agatha Christie, l’autore di Profumo – storia di un assassino Patrick Süskind, e da Salinger a Joyce ci si potrebbe arrivare a nuoto. Meno scontata, ma comprensibile, la vicinanza tra i tomi di sociologia di Max Weber, i romanzi thriller di Jeffery Deaver, l’autobiografia di Amanda Knox e il compositore John Cage, ma tant’è. Perdersi in quest’oceano di titoli, riferimenti, storia è un piacere che non speravamo di poterci concedere, anche se è difficile battere il rumore delle onde, o delle pagine. 

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